Protetto: dei sassolini nelle scarpe

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1 commento

  • efraim ha detto:

    Non so perché, se provo a commentare l’ultimo post, mi rimanda a questo…

    Comunque sia, sebbene capisca molto bene le dinamiche che descrivi in questo – non ricevuto per posta – avendole vissute per altri versi (tipo la macchina, o l’ascolto alle tre di notte e altro, ma anche l’ospitalità), vorrei commentare l’ultimo. Senonché, non avendolo sott’occhio, mi resta solo la prima impressione che è un parere assolutamente generale, non conoscendo il soggetto in questione. In generale, però, una dinamica del genere mi porterebbe solo a tre possibili conclusioni: o il personaggio non vuole davvero questo viaggio e lo fa solo per far contenta te (con la variante magari gli fa piacere ma è abituato a vivere tutto come qualcosa che subisce perché ha scoperto tempo fa che gli conveniva fare così in alcune circostanze e non ha l’elasticità mentale neanche per capire che non conviene sempre), oppure vuole farsi lasciare (con la variante, all’approssimarsi di qualcosa di molto più impegnativo, come una vacanza dispendiosa e impegnativa, di voler esercitare un ricatto anche solo per sincerarsi del dominio che può esercitare nel proseguire una certa storia), oppure tutte e due (con altre varianti che non mi metto a elencare perché ne uscirebbe un romanzo ipotetico)…

    Fatto sta che a leggerti – e lo dice uno con cui nemmeno astrattamente potresti convivere per le facciacce che ti farebbe a volere uno shampoo d’una certa marca – dal tuo resoconto hai assolutamente ragione, altro che dar di matto, ché anche le peggio cose che hai scritto sembrano fondatissime, donde derivano due possibilità: o sei matta nel senso che vuoi vedere e riferisci solo quel che pare a te, rimuovendo tutto ciò che conferisce senso alle azioni di una persona che comunque hai eletto come compagno di vacanze e di più, oppure lo sei nel senso che ti cerchi persone assolutamente inadatte a vivere (non solo con te), visto che non è la prima volta che

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