della sostenibile leggerezza dell’essere

E anche oggi va come ieri, il solito tran-tran. Ho ripreso la palestra e questa settimana sto obbligando la collega a fare un tour de force di 5 lezioni su 5 giorni invece di 3, visto l’assenteismo e la scarsa voglia che aleggia nell’aria; quindi gag, pilates, movimento latino e domani first pump e poi ancora step tone. Nonostante questo sto ingrassando visibilmente, probabilmente anche grazie al per colpa del pollo fritto di ieri sera, quello proprio del martedì sera, quello che vale solo quando si guardano Ale e Franz in Buona la prima (chissà se mi ricorderò mai di controllare quando registreranno le prossime serie per prenotare un biglietto?) e ci si addormenta negli ultimi minuti della Gialappa’s (che comunque Lola poteva evitarsela, eh). Ho le mie riunioni di lavoro, quello vero e quello parallelo, ho i miei aperitivi occasionali in locali sempre diversi (nell’ultimo, il secchiello di Long Island è stato memorabile), le mie colazioni revival con l’amico delle superiori – ottima abitudine che spero di riprendere con frequenza settimanale – i pranzi di famiglia dai parenti che solo se ci sono anche io, le mise per certi eventi da pensare (mica si incontra una Sua Altezza Serenissima ogni giorno, qualsiasi cosa voglia dire – e poi così mio padre sarà obbligato a comprarmi due paia di scarpe), piccole rivoluzioni lavorative da affrontare.

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