del sonno che non se ne può più

Nonostante il weekend riposante e rivitalizzante, tra cenette tranquille, serate sul divano, pomeriggi a fare foto ai carri del carnevale con tutta la calma e serenità che infonde una giornata di febbraio fredda ma con un sole meraviglioso, cene con amici e serate al cinema a vedere il primo film che sia piaciuto a entrambi da quando andiamo insieme al cinema (e ne abbiamo visti tanti), nonostante questo il sonno di adesso è un qualcosa che non si può descrivere a parole. Bruciano tantissimo anche gli occhi da ieri sera, e la testa è come sottovuoto. Conto i minuti (-5) che mi separano dall’infilarmi la giacca e fiondarmi in treno, conto le ore (poche) che mi separano da un sonno riposante di almeno 10 ore.

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