della notte che porta consiglio

In questi due giorni gli incubi sono stati:
Io che arrivavo a lavoro in pigiama. Bello, eh, il mio pigiama rosso a righine, ma pur sempre pigiama. E in pantofole. Un’angoscia che non si può spiegare, e un sollievo che non pensavo potesse esistere quando mi sono svegliata e ho visto che ero a casa.
Io che prendo il treno per Roma con mille problemi in stazione, una stazione ipermoderna con le fermate tipo pensiline dei pullman, e quando ci salgo mi accorgo che arriverò a Roma alle 4 del mattino; ottima scelta di orario. E allora mi buttavo giù dal treno.
Qualche cosa sulla palestra, anche se non so bene cosa.
Io non sono una che si fa stressare da qualsiasi cosa sia esterna alla mia routine quotidiana, no no. Per niente.
 

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