degli ottimi inizi e dell’ironia dei titoli

Dopo un sogno complesso, in cui io guido una macchina da formula uno su una pista da sci ma in salita, mi sveglio tardi, non so come pettinarmi, faccio i codini, non so che scarpe mettere, non apro nemmeno l’armadio e prendo le uniche che sono fuori, esco, prendo il treno, apro il libro che ho scelto frettolosamente nella pila di libri da leggere, lo inizio e lo finisco in treno, e iniziare la mattina piangendo per un libro non è esattamente l’inizio di mattina migliore. In metropolitana fanno lavori, quindi ecco che arriva il malditesta mattutino in tutta la sua grandiosità; in ufficio non ho ancora preso il caffè che sono coninvolta in una conversazione. Stamattina avrei dovuto mettere in borsa anche del prozac, per come si prospetta la giornata. Quindi niente, cos’altro rimane da fare se non aggiungere tre paia di scarpe alla wishlist?

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