delle conclusioni dei weekend

Un secondo che accendo una sigaretta.

Eccomi. Nella mia camera quasi completamente in ordine, visto che sabato mattina in qualche modo sono rotolata giù dal letto alle 10:30 (record!) e mi sono costretta, strisciando, a sistemare; ovviamente ho lasciato metà cose per aria pensando che avrei finito oggi, senza sapere che sarei arrivata adesso, cioè già domani. Il weekend è stato sereno e divertente e io continuo a chiedermi cosa cazzo mi passa per la testa quando mi metto in storie che bene o male mi rovinano quel paio di serate a settimana quando invece senza nessuno è tutto così tranquillo. Siamo tornati a Vercelli, nel locale del piacevole barista che ho scoperto essere di Milano (certo per una biellese in sede a Milano che esce a Vercelli trovare uno lì di Milano è una strana coincidenza, o come dice qualcuno, è culo) e che ha detto che m’avrebbe chiamata domani per uscire; ovviamente mi sono ricordata oggi pomeriggio che io domani sarei a un certo concerto che aspetto da quei 5/6 mesi e a questo proposito è pronto il top fatto su misura per il concerto, con un bel taglio sul fianco, che non esiste che se mi tatuo il pezzo di una canzone poi quando vado al suo concerto questo non si veda E poi, il libro che ho trovato nel locale di Vercelli la settimana scorsa parla perfino dell’isola dell’ultimo libro, quella per cui sto riflettendo, e queste coincidenze mi mettono sempre incredibilmente di buon umore, mi fanno sentire per un attimo meno fuori posto. E poi questa è l’ultima settimana lavorativa prima delle ferie, prima di me distesa a prendere il sole (a quanto pare con un incendio a sinistra e uno a destra, ma almeno c’è il mare :D). Sommando, oggi, sono felice.

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