delle domande senza risposta /again

Se fossimo nati in mezzo al nulla avremmo avuto lo stesso questo istinto che tutti vogliono spacciare per normale verso l’amore, la creazione di una famiglia, di una vita a due, che sembra ogni volta una cosa così innaturale?

2 commenti

  • efraim ha detto:

    Se fossimo nati in mezzo al nulla, saremmo altrettanto nulla (come del resto se fossimo nati in mezzo al tutto, o anche solo al vero o…). Ma, in questo caso, credo si possa dare una risposta chiara all’assurdità della situazione che esponi. Siamo nati in mezzo a una storia (nella quale, per esempio, per riprodursi efficacemente era essenziale per una femmina trovare uno o più maschi – di solito effettivamente al massimo uno – che contribuissero a far crescere la prole, come per un maschio era essenziale trovare una o più femmine capaci di fare altrettanto – di solito al massimo altrettante, ma con auspici tendenzialmente differenti). Questa storia ha portato al bisogno della storia d’amore, come invenzione creduta quando non come realtà effettiva.

    Nel frattempo però la società è cambiata; non che sia divenuta più umana o che apra più possibilità: è divenuta una società di mercato che, a prescindere da quello che puoi ottenere in termini di ministeri sapendoti vendere bene al presidente di turno, ha trasformato più o meno ogni rapporto umano in rapporto mercificato: stare con quella mi costa tot e mi fa guadanare tot altro; chiaro che così non si va lontano, rispetto ai valori nati dalla nostra storia.

    Se poi aggiungiamo contraccettivi e quant’altro, eccessiva costosità dei figli per i più ricchi mentre permanente prolificità dei poveracci (ci hai fatto caso che siamo solo noi ricchi a non poterci permettere dei figli?), è chiaro che nel nostro contesto sociale perde ogni senso e valore l’amore inteso come famiglia e storia di vita insieme. E’ innaturale, data la natura del mondo in cui viviamo. Anche se in un certo senso, quello prevalente, è il senso della vita di ogni essere vivente: è per questo che c’è, la vita.

    Il problema, però, è molteplice. Per fare alcuni esempi, uno è che certe cose ce le portiamo inscritte nel codice genetico e cambiano perciò meno rapidamente della natura che ci circonda, non permettendo alla nostra di adattarsi a quella; un altro è che molto di quello che deriva dalle condizioni effettive del mondo in cui viviamo non può naturalmente rendere felice nessuno neanche se ne accetta e ne sposa le premesse e le conseguenze (tranne forse nel caso di essere un paranoide fortunato e intrallazzone, privo di scrupoli nel farsi servo e collega di mafiosi, massoni, clericali e quant’altro, non privo di talento, fra milioni di simili ma sfigati e infelici). Un altro ancora, per esempio, è che ci sarebbe magari anche qualcosa di giustissimo e sacrosanto sulla base della nostra natura prima, ultima e mediana, possibilissimo e semplicemente realizzabile, ma è assolutamente impossibile sia sulla base della nostra storia (nata da costrizioni e forzature terribili che una donna dovrebbe sempre almeno in parte tenere a mente e sentire credo in un brivido sottopelle), sia sulla base della situazione in cui viviamo, dove si sente sempre più spesso dire – e a ragione, sulla base dei principi sociali che ci muovono – che la prostituzione è in fin dei conti, per ogni sesso e inclinazione, il più onesto dei mestieri, visto che almeno è abbastanza sincero da dichiarare quello che fa e da pretendere solo il corrispettivo pattuito, senza far altri danni ai diretti interessati e alle collettività…

     

    Dunque, ci sarebbe anche qualche soluzione valida alla tua domanda, ma la possibilità della sua realtà dipende da valori e realtà preliminari allo stato attuale impossibile. Perciò: o ci si rassegna, o ci si affilia a qualche gruppo di fortunati o idealisti o diversi, comunque disadattati, o si cerca di trasformare la realtà in senso migliore, creando un ambiente idoneo e sperando con buone ragioni che in quell’ambiente, se è idoneo, si possano fare incontri interessanti prima di tutto per una felice vita affettiva…

  • rattodisabina ha detto:

    Se fossimo nati in mezzo al nulla non ci sarebbero state certe concenzioni sociali.  Le regole le avremmo decise noi, in piena, vera libertà

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