delle decisioni d’altri

L’emergenza è rientrata. Non perché si sia risolta – è praticamente irrisolvibile, dopotutto – ma perché dopo avermi precipitato in dieci giorni di pensieri turbolenti e paranoie e malumore e sonni disturbati e tempo speso a informarmi per lui, a stargli accanto, perché « non potevo non dirtelo nella prospettiva di costruire un futuro insieme » *lui*, in questa sede ed in questo momento rinominato in *lui, il figlio di puttana*, ha capito che non è tanto sicuro se mi ama o no, dopo tre anni. Ed ha confessato di aver avuto questi dubbi anche in passato, cosa che aveva sempre negato prontamente. Quindi ora non sono più affari miei, e non posso far altro che starmene seduta qui a sperare che la questione prenda la peggior piega possibile in modo che la cosa gli faccia male abbastanza da ripagare quanto male ha fatto, fa e farà per un bel po’ me. Certo potrei sempre dare una mano a questa brutta svolta, i mezzi li ho tutti.

6 commenti

  • milo ha detto:

    hm. Non so che dire. Sono sollevata, ovviamente, ma mi sembra che il prezzo di questa svolta sia comunque caro per te e quindi non so se ci sia di che essere contenti.

    Però scusa, scusami, ma questi dubbi che escono così, oggi, dal suo cappello da prestigiatore, a me pare di averne già sentito parlare in passato… non che questo li renda meno dolorosi, ma insomma, in fondo, da lui ce lo potevamo aspettare… o no?

    (e la vendetta, lasciala perdere. Non dà un decimo del sollievo che sembra promettere, e si paga cara con la dignità, credimi).

    dai, che il peggio è in ogni caso passato.
    Ti abbraccio.

  • anija ha detto:

    Da lui me lo dovevo aspettare, è vero.
    I dubbi ha sempre sostenuto non fossero sull’amore che provava ma sul fatto che questo bastasse o no per stare bene assieme. Per questo quando ha parlato di dubbi sull’amore la mia risposta è stata immediatamente un "non sentiamoci per un po’". Da cui poi la situazione è un po’ degenerata.

  • milo ha detto:

    “un po’ degenerata”…. sei grande…

  • sapu ha detto:

    ‘Dare una mano’ dovrebbe farti star meglio ?
    Non credo.
    L’acqua che porta il cadavere del tuo nemico scorre comunque, scorre da sola,
    puoi pure star seduta ad aspettare.
    O andartene, forse è meglio…

  • louis ha detto:

    al di là  dei gravi problemi ai quali accenni – dubbi e certezze sull’amore – a vent’anni – sono più che plausibili – ciò che conta è il coraggio di affrontarli – cercare di capirli e viverci e viverli insieme – Sennò sono solo scusanti per fuggire in eterno –

  • wuti ha detto:

    Non sono d’accordo con Milo sul fatto che la vendetta non dia sollievo. Non scherziamo. Vendicarsi è meraviglioso.
    Solo che ti pentiresti di esserti ficcata in una cosa che ti coinvolge in questo modo. In una questione simile ci si può spaccare in quattro per "aiutare" qualcuno e ne vale quasi sempre la pena. Quando passi dall’altra parte della barricata devi essere pronta ad arrivare fino in fondo e il fallimento rappresenta quasi sempre un ritorno di fiamma che rischia di far passare a te un brutto quarto d’ora.

    Pregare che le cose prendano una brutta piega è già un buon modo di sentirsi meglio. Tanto si sa che, secondo Murphy, quando una cosa può andare male….andrà.  

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