lunedì

Ed anche questo weekend è passato. Con paranoie su assicurazioni che non erano davvero scadute, con quattro persone attorno a un divano a giocare a Wario sulla Wii fino alle 3 del mattino. Con mezze domande su « come va ». Con la frase « potresti tornare qui, a lavorare a Biella » che è come un pugno nello stomaco. Con l’acquisto del nuovo schermo Acer 19” widescreen e il non acquisto del supporto notebook, che mi sono dimenticata. E con la serata di ieri, che nella stupida linea piatta del mio umore ultimamente rappresenta un notevole picco verso il basso grazie a chiamate che non avrei dovuto fare ed sms che non avrei dovuto mandare e sopratutto risposte che non avrei dovuto leggere. E’ che (e non dovrei scriverlo qui, non dovrei nemmeno pensarlo) non ci riesco davvero, a chiudere la questione. Non capisco come fare. Non capisco a cosa pensare per poter chiudere la porta e andare avanti con il resto. Sono qui appesa nella speranza, nella convinzione che prima o poi in qualche modo cambierà idea, in qualche modo si renderà conto di aver fatto un errore di valutazione, prima o poi l’amarezza dell’ultimo periodo si diraderà fino a fargli vedere anche le cose che, di me, gli piacevano, e non solo tutto il negativo. E alla fine del giro di pensieri, mi chiedo, se dovesse succedere, se davvero lo vorrei indietro, vorrei tutto come prima, quando so che non potrebbe in alcun modo essere come prima. Quando so che in qualche modo tutto quello che è successo ha rovinato qualunque idea potessi avere di *lui* e che nessuno dei sui pregi potrà passare sopra i difetti che ha mostrato senza rimorso in questo periodo.
E non rileggo, che sono in ufficio, c’è gente e non sarebbe il caso. Eventuali correzioni a stasera.

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