andarsene /parte 1

Nel frattempo c’è stato uno scambio messaggi tra il grottesco e il ridicolo con fbdc. E’ tutto iniziato con un suo sms che diceva qualcosa come « Scusa se ti disturbo ma mi è venuto in mente delle telefonate notturne che facevamo, così, solo per chiaccherare. A presto. ». In effetti le scuse per il disturbo ci stavano tutte, visto che stavo dormendo beatamente, e sono dovuta restar sveglia almeno una decina di minuti per capire chi era (non avendo più il suo numero). L’a presto ci stava un po’ meno, visto che è arrivato un paio di settimane prima del mio definitivo trasloco in un’altra regione. Ho tentato di dirglielo. Lui ha cercato di sviare la cosa su se stesso, accennando al brutto inizio d’anno che ha fatto. Io ho insistito a dirgli che ero ben contenta, di andarmene, e che "a presto" non era proprio vero. Ha fatto lo gnorri. La cosa si è conclusa con un « Uhmm ho capito. » poco convinto e poco credibile.

C’è stato poi l’addio in versione dialogo cinematografico con il grande amore del liceo, il grande Ros, IlCespuglio (per chi ha letto anija history) che mi sono trascinata nella testa per tutti e cinque gli anni e anche dopo, quando è rispuntato dal nulla. Il grande, bellissimo, sbagliatissimo primo amore. Quello che non si scorda mai, insomma. Le battute finali sono state « Se ti sposi, allora, mandami la partecipazione. Magari è la volta che ci metto una pietra sopra definitiva! » « Mah! Mai dire mai. (carezza sulla testa) Addio. E buona fortuna. ». Un tuffo indietro ai miei quindici anni. Certe cose è bello esistano, ed è bello anche che a un certo punto finiscano.

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