un tranquillo venerdì

Finalmente qualcosa da postare.
E’ un tranquillo venerdì post pranzo pre uscita anticipata. Siamo qua in tre, in ufficio. Entra un tizio. E’ strano. Maglietta sporca, non proprio vestito come uno che lavora in ufficio, trasandato e con faccia poco affidabile. « cerco *capo* ». Lo guardiamo basiti; guarda *collega1* e chiede « sei *capo*? », « no ». *collega2*, di nuovo « sei *capo*? »,  « no, non c’è *capo*. » « non è l’ufficio lavoro? » « no … » « (tono gentile) ah scusate, (tono alterato) è stata quella cretina ».
Ci guardiamo.
Ora abbiamo fuori la polizia, abbiamo fornito un identikit; pare che il tizio fosse entrato con un coltello e avesse minacciato la portinaia che presa dal panico gli ha detto « vada da *capo* ». Pare che lei dopo si sia rifugiata in bagno (visto come era alterato con lei quando è uscito di qua, mi vien da dire che abbia fatto bene).
Insomma, un venerdì tranquillo tranquillo.

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