alle sette di sera se ne ha abbastanza

Ci sono persone che preferiscono andare su altre piattaforme perchè ricevono più commenti, è un dato di fatto. Capito su certi blog assurdi, noiosi, inutili, oggettivamernte illeggibili, in lingue strane (sicuramente non italiano) con 15 commenti a post, tutti di saluti, tutti di gente che per leggere blog di quel tipo è davvero andata con il cervello. O si vuole fare pubblicità, che non guasta mai. Ma come si fa? Ci sono miliardi di libri da leggere al mondo. Se avessi il tempo di leggere cose inutili e brutte, preferirei occuparlo leggendo un buon libro, o un libro mediocre. Comunque qualcosa di meglio. Poi in questi giorni ho a che fare con gente che manda pvt agli utenti che passano sui loro blog ringraziandoli della visita, senza pensare che probabilmente ci sono capitata per caso in un giro random e l’ho chiuso subito, senza pensare che non so nemmeno di che blog si stia parlando. Poi ho a che fare con chi mi toglie dai preferiti per un avvertimento anti-spam, e qui si vede qual’era il motivo per avermi nei preferiti: non certo leggermi; nonostante abbia ribadito più volte che preferirmi non serve proprio a niente, se l’interesse non è rivolto esclusivamente ai miei post. C’è chi chiede commenti e mi fa pensare alle volte che io ritengo i commenti superflui. C’è il fatto che apprezzo i miei lettori per i pochi commenti che lasciano, perchè so che se un mio lettore mi lascia un commento su 50 post vuol dire che ha davvero qualcosa da dire sul post, o che il post l’ha colpito. Guardo con sospetto i pvt di buongiorno con trecento faccine che mi arrivano da mesi da parte di perfetti sconosciuti.
Insomma, ormai è una giungla. La netiquette è solo una vecchia leggenda, la gente (poca) che ne ha sentito parlare si chiede solamente « chissà cos’è ». La moralità che si avrebbe per uno sconosciuto per strada qua non si ha, siamo tutti amiconi, su internet. Tutti pronti a far favori a sconosciuti, tutti pronti a rispondere a domande inopportune e invadenti per soddisfare morbose curiosità. Ascoltare non serve a niente. Ringraziare è ormai un’antica pratica medievale assolutamente sconosciuta al giorno d’oggi. Rispondo ad almeno 20 (tra mail e post) domande d’assistenza al giorno, e i grazie settimanali li conto sulle dita. E a che serve ringraziare, tanto il problema è risolto, no? Aprire la  propria history su un messenger cosa certo molta più fatica di scrivere « m ridai il lnk che nn ce lo + ».
Andare a fanculo costa certo più fatica che fare doppio click sulla connessione a internet e mandare a fanculo chi si trova.

21 commenti

  • philweblog ha detto:

    Concordo in pieno. Sia nel contenuto che nella vena sdegnata. Il web, e nello specifico il blogging, sono strumenti potentissimi nelle mani di troppi perditempo.

    Penso che la questione globale sia simile a quella da me analizzata in questo post.

    Dal mio punto di vista posso dire che il blogging mi interessa come strumento di connessione di ciò che già è connesso nel reale, di ciò che già matura sotto casa. Laddove non è possibile questa "vicinanza", l’unica utilità può essere fornita dalla versione più alta di quello che noi chiamiamo giornalismo. E in mancanza anche di questo, è evidente che si sconfina nel cazzeggio più autoreferenziale e sterile.

  • winter ha detto:

    Quando ti incazzi sei formidabile! Certo mi dispiace che ti facciano incazzare…ma e’ così splendido leggerti dopo!

  • mendo ha detto:

    Beh direi che questo mio post

    http://zero.iobloggo.com/archive.php?eid=2751208

    casca a proposito. Scritto una settimana fa, e non mandato via pvt o altro
    Io poi non ho link, preferiti o cose del genere, ne mi interessa essere inserito in liste del genere, non scrivo commenti e non vivo per riceverli.
    Sono il tuo lettore ideale

  • Liquidlullaby ha detto:

    Che poi il fatto di voler ricevere almeno cinquanta commenti lo vedo già stupido. Ovvio che una persona che scrive un blog, scrive soprattutto per se stessa e non per gli altri. Non hai nessun torto ad infuriarti, il peggio è che di gente così per la rete ce n’è troppa e via via cresce in continuazione. E non va a fare in culo.

  • EddieTF ha detto:

    Ciao, bel blog…

    Non ho saputo resistere

  • philweblog ha detto:

    Scrivere per sè stessi?

    Vero: c’è molta gente che scrive per sè. Ma non trovate che per questo vadano meglio i cari vecchi quaderni?

    Lo so: aprire un blog è facile come mettersi le scarpe (ricordo quando Giulio Mozzi mi disse, in un bar di Padova: "Ho letto i tuoi cinquantamila blog!"); ma questo non dovrebbe tendenzialmente farci scordare che è pur sempre comunicazione quella che stiamo facendo.

    E la comunicazione ha il suo galateo, da un lato, e dall’altro i suoi limiti…

  • obi83 ha detto:

    Io mi sono iscritto da pochi giorni a IoBloggo e quindi prendete il mio pensiero con le dovute cautele, sinceramente ho avuto l’impressione da subito che ormai tu sei nell’immaginario collettivo una specie di "Dea" dei blog. Molti ti considerano un vero e proprio centro di riferimento e fanno di tutto per farsi notare, per entrare nelle tue grazie, per poter mostare fieri il loro trofeo: "ehi anija ha visitato il mio blog", se lo visita lei significa che è veramente figo"…
    purtroppo è l’altra faccia della medaglia dell’essere famosi, e qui tu lo sei veramente, perchè moltissimi ti prendono come esempio, amano i lavori che fai e i tuoi pensieri. E quando passi sui loro blog, anche casualmente è come se gli facessi un autografo di un attrice famosa. Provochi un sentimento di ammirazione/invidia per il potere virtuale che hai sulle persone…

  • caLLo ha detto:

    Bello qui… facciamo scambio di link?

  • anija ha detto:

    · obi83
    E questo fa capire quanto è deviata la gente, no?

  • obi83 ha detto:

    Purtroppo hai ragione Anija.
    Sembra una frase fatta, ma la gente ha bisogno di rassicurazioni, ha "paura" di non piacere, ha "paura" di non essere accettata e cercano l’ammirazione di qualcuno su quello che fanno in tutti modi e in tutte le sfumature perfino da una figura sconosciuta per molti, che se pur viva e in carne ed ossa, qui è solamente virtuale, quasi astratta oserei dire, per quello ti ho paragonata ad una "Dea". Il blog è uno strumento "micidiale" non ti puoi "nascondere" dietro all’aspetto fisico come succede in televisione, o ad una bella voce come in radio. Un blog (serio) è lo specchio del tuo IO interiore è la tua anima che scrive e se non riceve attenzioni, spaventa molte persone. E quindi l’ammirazione per te si trasforma in rabbia ed invidia perchè non gli presti attenzione e a loro modo cercano di ferirti, togliendoti dai preferiti oppure andando su altre piattaforme. John Lennon ucciso da un suo stesso ammiratore è la testimonianza reale di dove può arrivare questo sentimento, che qua per fortuna è solo virtuale, ma che sinceramente a me fa pensare molto ugualmente perchè dietro ai nick ci sono persone vere…

  • philweblog ha detto:

    Non si capisce a chi sia stata attribuita la deviazione: se a "noi" piuttosto che al commentatore…

    … che francamente mi sembra piuttosto fuori strada. Tutti i blogger si sentono, per definizione, delle divinità. Se devo dirla tutta, e faccio presente che – da perfetta divinità quale io sono, esattamente come tutti voi – non è minimamente un mio obiettivo fare bella figura (bella figura di che??) nè con Anija nè con chicchessia, se non per banali livelli di galateo e convivenza web.

    Dirò di più: per l’autorità che in questo campo ha ottenuto, Anija potrebbe permettersi tranquillamente di diventare una Melissa P. piuttosto che una Isabella Santacroce di turno. E se non è intenzionata a farlo significa che non si sente poi così DEA come ad alcuni potrebbe sembrare…

    Personalmente, come ho già detto, ritengo che Anija sia un normalissimo essere umano che in un certo campo è diventato un concetto. Tutto qui.

    E poi a me piace il suo stile grafico. Insomma: mi sembra che sia piuttosto pregevole, no!!

  • Liquidlullaby ha detto:

    Francamente dell’obiettivo di far bella figura, me ne frego proprio. Non leggo affatto blogs di "blogstars". Leggo solo normalissimi blogs di normalissime persone che però stimo anche senza conoscerle. Poi se loro passano dal mio va bene e ci scambio qualche commento, altrimenti non ci piango di sicuro. Mi piace Angy per come è e per quello che scrive e non rispondo ai suoi post per farmi notare o per entrare nelle sue grazie.

  • anija ha detto:

    Io cerdo che obi83 non iontendesse dire che sono io a sentirmi dio, ma che è così che mi vede molta gente, qui su iobloggo. E appunto a chi mi vede così che si riferisce il mio deviato.

  • philweblog ha detto:

    Intendiamoci, c’è saggezza e attendibilità in quello che un po’ tutti dite. Possiamo definire due vie del blogging: quella dello sfogo e quella della comunicazione. La prima tende a isolare certe parti del sè. La seconda, al contrario, vorrebbe essere appendice della vita.

    Io credo più in questa seconda via. Aspiro, almeno, a una digital life che sia migliorativa e potenziante.

    Insomma: difficilmente vorrei sentirmi suffragato da individui che neppure conoscerò per ragioni territoriali. Mi sembra una cosa ovvia.

  • obi83 ha detto:

    Anija ha capito perfettamente quello che volevo dire sul fatto della "Dea" virtuale, è ovvio che non tutte le persone sono così altrimenti c’è da preoccuparsi! Ci sono anche tante persone normalissime che non sono qui per mettersi in vetrina ma solo per arricchirsi intellettualmente e perchè no, divertirsi e rilassarsi.

  • rattodisabina ha detto:

    Lo hai detto tu ieri mi pare. Trovare un commento è la cosa più bella per ogni blogger. Altra cosa è la "caccia" al commento. Ma ti dirò di più. I commenti che mi fa piacere ricevere sono quelli delle persone che stimo. Mi sono capitate spessissimo persone che passavano e scrivevano "ciao!!!" magari solo per fare in modo che il sottoscritto cliccasse il "nicknamelink" e si ritrovasse  scaraventato sul loro blog peraltro poco interessante (soggetivo comunque). Che fosse una giungla lo si è capito da tempo. Trovo peraltro questa piattaforma una delle più eleganti; provengo da excite e ti assicuro che quella "una giungla" lo è per davvero. L’unica pecca che ho trovato è stata l’altissima concentrazione di blog  "buona domenica people style". Ma non importa. Solo una nota finale sul discorso della DEA virtuale…. Quando sei capitata fra i miei quiz ti sei messa in gioco come tutti gli altri , anzi sei stata la prima a seguirmi. Magari ..una presunta e stizzosa Dea non avrebbe mai così pubblicamente esposto le ovvie "ignoranze" che tutti abbiamo su molti campi. Ciao a presto.

  • anija ha detto:

    Ah per la cronaca, questo post fa di me una acida, una insicura ed una che ha problemi a relazionarsi con gli altri. In questo post intento una crociata verso i blog molto commentati.
    Vedere per credere.

  • Liquidlullaby ha detto:

    Angy, quelle sono solo inutili fesserie. Ma lo sai già da sola.

  • silvia ha detto:

    scrivo poco, commento meno, mi astengo pure da leggere i tuoi commentatori logorroici
    ah, io SONO insicura, acida e proprio non mi relaziono con gli altri.
    giusto per togliersi il dubbio

  • wuti ha detto:

    PEr rimanere in tema di post che "colpiscono" ammetto che questo mi ha preso in piena dentatura.
    Beh, ad ogni modo come la penso sulla faccenda delle piattaforme si riassume nel commento che ti ho lasciato nell’ultima news sul front page di iobloggo.
    Però la questione del sentirsi "crocerossini" come dico io, sul web, è una cosa alla quale penso da tanto…oddio…mi sento un crocerossino…

    …sparami Anija, anzi no, che sparare sulla crocerossa….però è proprio l’unica cosa che non voglio diventare…una puttana dei favori…eppure mi capita spesso…come direbbe biscottino in Ally McBeal…sono molto turbato. Mi prendo un momento per riflettere, scusa.

  • Lucretia ha detto:

    sai che capisco perfettamente, al contrario di qualcun altro. a buon intenditor…

Rispondi a philweblog Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.