2 giugno 2003

« che coraggio a scrivere tutto questo di te su un blog. »
« tu dici? beh è stata una scelta che ho fatto quando l’ho aperto. Per me questo è un diario segreto, non un blog. »

Guardavo i referrers, e tra i tanti c’era « per natale desidero solo te ». Ed eccomi lì, in fondo, decimo post, con la frase « Io so solo che per quanto possa rendermi felice un altra persona, continuo a volere solo te. ». Vado a leggere il post e, dopotutto, a quanto pare è proprio giornata. E’ il famoso post del riallacciamento post sdoppiamento. Quando avevo un blog parallelo, uno dei mille che ho avuto. Ho riportato tutti i post nel mio blog principale, quando ho potuto. Si parla di gianni, gianni/fabio, il fantomatico tipo che l’altra sera assomigliava a due persone del locale. O erano loro ad assomigliare a lui? Boh. Fattostà che oggi ci ho pensato, ed eccolo lì, il post. E sarà davvero che è dicembre. Posso scampare a questa maledizione? Tanti, troppi anni fa io e lui camminavamo esattamente sotto la mia casa attuale, diretti al bar degli amanti, il bar più deserto della città, quello in cui ci si incontra solo per storie clandestine, quando vuoi che nessuno ti veda. Quando è sconveniente che ti si noti ridere e fare la carina seduta al tavolo di un bar con un ragazzo. E ricordo a quando gli amici facevano caso agli sguardi tra me e lui, quando si usciva in compagnia. E ricordo anche il primo sms, dopo quella famosa sera. Ricordo anche le lacrime piante quando ho visto la mia stabilità frantumarsi, quando lacy entrando in casa la mattina della vigilia di natale mi ha guardata e mi ha chiesto se mi scopavo un altro. E il negare, e l’ammettere, e le giornate successive. Di lacy, che cercava di riaggiustare un rapporto che io volevo mantenere a tutti i costi, facendo sesso e poi andandosene da qualche parte a dormire. Di me, che continuavo a uscire con la persona che al momento sentivo più vicina, per quanto mi rendessi conto fosse solo uno stupido ragazzino. Di confusione e di sensazioni vivide, ruvide, sulla mia pelle. Del capodanno in casa a piangere e di tutto il periodo successivo. E l’ho superato, e l’ho accettato, e sono felice che almeno una volta in vita mia sono stata io, quella con il cuore in pezzi. In pezzi così piccoli che credevo di averli persi tutti. E sono felice di aver capito che si riaggiusta, un cuore in pezzi, che basta solo la colla giusta, e l’ho trovata. E se per tutte le storie successive c’è stata sempre un’ombra, ogni volta che rivedevo, che ripensavo alla persona per la quale avevo provato e disfato così tanto, adesso non c’è nessuna ombra, c’è solo gratitudine per essere riuscita a capire che posso amare ancora, di più e in modo migliore. Certi pezzi, una volta rotti, lo rimangono sempre. Non c’è modo di riaggiustarli, e a volte si girano in modo tale che squarciano ancora la pelle. Ma il resto, la maggior parte, è lì, è intero ed ora è ben saldo.

4 commenti

  • Silvietta ha detto:

    bellisimo post, sul serio. e hai una ragione infinita. aggiungerei anche che a volte è meglio distruggerlo e ricostruirlo completamente, il cuore, per ricomporlo in una forma migliore.

  • Chris ha detto:

    Conosco entrambe i tipi di sofferenza.. Quella del dovere allontanare qualcuno da me..che magari in quel momento mi ama profondamente e quella dell’avere il cuore a pezzi per qualcuno..

    Molte volte ho pensato che fosse peggio la prima.. xché ti da una responsabilità che non vorresti… far soffrire qualcuno che magari fino a poco tempo prima hai amato intensamente.. e per cui conservi un affetto istintivo.

    Quando lasciai il mio primo amore.. dopo 3 anni e mezzo di storia vissuta in ogni istante.. lei stava molto male.. non smetteva di piangere.. ma inizio a smettere di mangiare..

    Io ero diviso tra la voglia in quel momento forte di allontanarmi da lei e la necessità di starle vicino xché anche se non sentivo amore.. mi feriva farla star male..

    Ci son voluti due anni e mezzo prima che il distacco fosse completo e che lei iniziasse una nuova storia..

    Poco tempo fa.. l’ho cercata.. rivista e risalutata.. è e resterà sempre una parte di me.. della mia vita.. come io per lei..

    Sono otto anni che sta insieme a questa nuova persona.. oggi è felice ed ha anche un lavoro che la soddisfa..

    Quando abbiamo parlato..mi ha ringraziato.. mi ha spiegato che .. se oggi lei è un pò + simile alla persona che vorrebbe essere lo deve molto anche a quello che ha vissuto assieme a me.. e non solo x l’amore che le ho dato… ma x tutto… compresa la sofferenza sperimentata quando è stata lasciata che pian pian l’ha portata a guardarsi dentroed a prendere coscienza di se stessa e di tante piccole sfumature.

    Il cuore è una strana entità.. che rafforziamo incollandoci sopra come in un mosaico i pezzi colorati delle fratture di vecchi amori.. In alcuni casi (meritevoli) ad una parte lasciamo anche uno spazio interno.. un piccolo monolocale con usufrutto a vita.. ma il cuore quando si riempie d’amore è immenso… e lo spazio non viene mai meno.

    Spero che questo Natale e Capodanno siano x te + tranquilli dei precedenti… ma non meno intensi (di vita).

  • wuti ha detto:

    Queste cose mi convincono ancora di più che alla fine passa sempre. Passano le ombre, come dici tu.
    E’ che quando succede, in quel preciso momento, non ti viene da essere ottimista.

    Va bene così.
    Andre

  • DyingFiend ha detto:

    avrò tanto da pensare su un post come questo…grazie anija…

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