letti

Quando sono andata ad abitare nella mia vecchia casa, prima di aprire questo blog, il letto era in realtà il risultato dell’unione di due singoli, con due materassi tremendamente sottili e molli, che sembrava di stare sulla gelatina e bisognava stare attenti a come ci si muoveva. Se si era in due, si poteva stare abbracciati o vicini occupando solo metà letto, perchè il bordo, in mezzo, era parecchio alto e fastidioso. Ricordo questo, e ricordo anche con chi l’ho imparato. Ricordo la prima persona con cui ho condiviso quel letto, la prima di tante; dopo ci sono state notti di sesso, di amore, di amici a dormire, di pettegolezzi notturni, di colazioni del sabato mattina. Dopo ci sono state cose familiari, cose piacevoli; anche pianti, tristezze, litigi, ma di quelle cose che si ricordano comunque con malinconia, non con reale tristezza. Poi è stato cambiato il materasso, e poi tutto il letto. E il vecchio letto è stato diviso in due e messo in soffitta. E’ stato aperto a metà; volendo, si potrebbero riavvicinare le due metà e tornerebbe come prima. Invece, ci sono altri tipi di spaccature che non si rimarginano mai. Ci sono ferite che, davvero, non diventano mai cicatrici invisibili. Posso riuscire a superare, a dimenticare completamente, a non pensarci più; se però capita che se ne inizia a parlare davanti ad una birra, sento come se si versasse sale su un taglio ancora aperto. Mi sento vulnerabile sono a parlarne, solo a ricordare. Ancora confusa, ancora a soffermarmi su questioni che non sono mai state chiarite. Ancora a ricordare la prima uscita insieme, e quelle successive, nonostante sia passato così tanto tempo. E questo blog alle volte non aiuta, con tutti i post su di lui, e i suoi log, rimossi dai ricordi perchè troppo dolorosi. Ho impiegato mesi a convincermi che era una persona detestabile, per poi cambiare idea nella frazione di un secondo, leggendo un pezzo di discussione. Erano tempi in cui credere alle parole « io ci tengo a te » e vederci dentro tutto quello di cui si aveva bisogno era più facile. Erano tempi in cui i problemi di coppia non esistevano, in cui esisteva solo l’uscire assieme, il divertirsi e il guardarsi negli occhi. Erano i tempi in cui la mia personalità era stata dimenticata in un cassetto, assieme a tutte le mie passioni, in cui non mi riconosco, a guardarmi indietro.

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