ipersensibilità

Sarò io che sono ipersensibile verso certe persone.
Sicuramente, lo so. Sono miss insofferenza cronica.
Ma se una persona mi va a genio (non necessariamente un grande amico,
basta non essere persone inutili e/o stupide), non c’è problema, passo
sopra a molte cose: perfino al mangiare con la bocca aperta, t. ne sa
qualcosa.
Poi ci sono quelle persone verso cui c’è risentimento, fastidio, alle volte – spesso – odio.
Ecco, quelle persone mi infastidiscono imcredibilmente. Basta un tono o
un gesto fuori dal normale e già storto il naso e mi vien voglia di
grattarmi.
Fine premessa.
Ed ecco che sento a destra e a sinistra, nel tempo, tanto tempo, che una delle persone del libro nero di angy
parla di me. Non è che sparla, sia chiaro. C’è poco da sparlare su di
me, non ci sono segreti e occultamenti da raccontare. Tutti sanno tutto
di me (prima ancora che lo sappia io, ma questa è un’altra storia).
Questa persona semplicemente parla: alle volte se ne viene
fuori con frasi in cui compare il mio nome (primo errore). E non lo fa
con i suoi amici (che coincidono stranamente con altra gente del libro nero di angy, si sa che gli idioti si attraggono) ma lo fa con chi è chiaramente, esplicitamente, limpidamente, mio amico (secondo errore).
E dice frasi su di me, che ovviamente mi vengono riferite. E io
me lo vedo, lì, seduto nel suo trono di merda, che punta il dito e
esprime il suo sommo, unico e universalmente giusto giudizio. Con quel
suo tono da superiore (superiore di cosa e in cosa non si sa ancora). E anche
se la frase è innocente, il tono che gli appiccico è quello. Dopotutto,
se il 90% delle volte quello è il suo tono di default, non vedo come potrei fare diversamente.
Fastidio, solo a pensarlo mi si arricciano i capelli (più di quanto lo
siano già), e questo è positivo, perlomeno mi vengono i boccoli, ma è
negativo per gli effetti sul mio, ormai allo stadio terminale, sistema
nervoso.
Poi quando gli parli di persona è qualcosa di peggiore del miele avvelenato. Cordiale e giulivo come una pasqua,
frecciatine nel suo tono di merda accompagnate da un sorriso che fa
ribrezzo tanto è squallido. Non fa parola delle frasi dette ad altri,
come se non le avesse mai dette. Nemmeno se glielo chiedi direttamente.

Arrivo a pensare a metodi di tortura alternativi, addestrare un gatto,
legarlo da qualche parte (lui non il gatto) e lasciarlo solo con il
gatto addestrato a rosicchiargli pian piano la pelle (e le palle).
Che schifo. Mi sta venendo a schifo anche la tastiera, mentre scrivo e penso a questo essere.
Dov’è la giustizia divina che in questo caso dovrebbe scendere e
falciarlo a metà, a metà in verticale, in modo da rompere,
definitivamente e indissolubilmente, quel maledetto sorriso ipocrita?

4 commenti

  • sakazaki ha detto:

    Anche cosparso di miele e legato vicino ad un formicaio non e’ cosi’ male… peccato per lo spreco di ottimo miele.

  • wuti ha detto:

    Non so dove sia la giustizia divina, so solo che tempo fa dovetti abbandonare anche Deviantart a causa della nausea da vicinanza provocata da una persona in tutto e per tutto simile a quella che descrivi tu. La cosa che più ti fa incazzare è proprio quella. Perchè con i MIEI AMICI ? perchè non ti fai cazzi tuoi e se ti va di pensarmi ti limiti alla masturbazione, di notte, quando nessuno ti vede ? No, in realtà queste persone esternano il loro giudizio su di te perchè sono a livello base attratte dalla tua persona anche se avete scazzato o se apparentemente vi odiate. Non riescono proprio a dire "basta, fuori dalla mia e dalla tua vita", troppo facile, devono sempre e comunque tornare a rompere i coglioni.

    Ciao anija, mi sono letto i tuoi post indietro, ero mooolto a nord rispetto a casa, in questi giorni. E Trenitalia non mi ha aiutato nell’intento di tornare a casa rilassato…a presto.

    Andre 

  • queen ha detto:

    almeno lui non è il tuo migliore amico…quanto fa male quando soo le persone a te + care a sparlare male di te!

  • isaluna ha detto:

    Rabbia, sì, odio no. Avvelena. Noi per primi.

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