sempre varie

Sono incapace di portare un’argomentazione singola per post, sono tutte troppo povere e/o sono io che non ho proprio testa di mettermi a parlare di qualcosa.

In questi giorni i giochi che faccio con la mia testa sono aumentati a dismisura.
Per giochi intendo quelli inventati da me:
– parole a caso: penso a parole a caso
– facce: visualizzo una faccia a caso e poi la cambio fluidamente in un’altra a caso, ma mai facce conosciute.
Passo ore così, il resto del tempo lavoro, guardo il paesaggio e guardo film. O parlo con qualcuno, anche il gatto.
Ma il fatto di dover tenere la testa sempre più occupata per liberarla da pensieri scomodi è segno di una discesa sempre più in pendenza.

I pensieri scomodi aumentano.
La tranquillità diminuisce, riservandosi ai momenti costruiti apposta per lei (vedi: weekend in cui ci si impegna a stare tranquilli, serate in cui ci si impegna a stare tranquilli).
La stanchezza aumenta assieme ai pensieri scomodi, stanchezza di tutto che si esprime in stanchezza fisica: voglio dormire per essere sicura di non pensare a nulla.

Che pensare non mi porta da nessuna parte.
Detesto le persone che pensano, pensano e pensano.
Me le immagino lì, sedute, a pensare a un argomento. Nella loro stanza, su una sedia, con la classica posizione del pensatore, che si interrogano e si rispondono e poi si alzano, e dopo un "eureka!" si dirigono a spiegare l’ultimo frutto dei loro pensieri al primo malcapitato.
Io penso solo quando affronto un discorso su qualcosa con qualcuno. Non riesco mica a pensare in solitudine.
Oppure la mia testa pensa da sola. Molte volte mi ritrovo con ideologie, pensieri, modi di essere, limpidi, puliti, chiari e logici, che spuntano così, dal nulla. Ben vengano.

Magari è così per tutti, quindi alla fine non detesto nessuno.

Detesto chi vive di pensieri.
Esiste un mondo fatto di altre cose, anche: un mondo pratico, fatto di soldi, lavoro, gesti, parole dal significato non elevato, piantine, vestiti, animali, paesaggi e sensazioni assolutamente innate e non ragionate. E invece di chiedermi perchè e per come, preferisco guardare le montagne e pensare "sono belle". Senza perchè, senza per come. E invece di chiedermi perchè e per come, preferisco sentire che amo e pensare "è bello".

Detesto il mondo oggi.
Potrei andare avanti all’infinito.

Invece devo andare a prendere il quadernetto delle serate con gli amici e tirare l’ennesima x rossa, invece di una bella v blu, che metterei volentieri a una serata modesta, senza troppe pretese, che non comporti nessun problema. Nessuna persona da consolare, nessun litigio da fare, nessuna ossessione di avvisare che sono uscita, che sto andando alla macchina, che sto andando nel locale tal dei tali, che non ho fatto squilli che il telefono era scarico.

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