persone

Mi sento un po’ spaesata.
Leggo blog di sconosciuti, amici, conoscenti, e rimango un po’ allibita da alcune cose che leggo.
Bugie, sotterfugi, cose deprecabili..
E lo so che è più che normale, tutti sbagliano, alla fine siamo solo esseri umani, lo dico sempre a chi mi sta intorno.
Eppure
tutto questo, più quello che mi succede nella realtà, sta alzando in
modo spaventoso le barriere che stavo abbassando verso il resto del
mondo.
Ogni giorno mi sembra più pericoloso avere a che fare con esseri umani,
ogni giorno che passa mi sembra sempre più grande la quantità di errori
che siamo in grado di commettere nella frazione di un secondo.

Ieri sera, nel locale in cui abbiamo passato mille serate, sara esce dal bagno, arriva al tavolo e mi dice "vai in bagno a fare un giro, e guarda nel cestino, e poi dimmi cos’è secondo te". Vado, torno, "è il tappo di una siringa".
Nel locale, alle 8 di sera, la gente è veramente poca. Ci guardiamo
intorno e per un attimo ho paura delle persone che vedo, delle facce
familiari o comunque già viste tante sere, nello stesso locale, paura
di non capire chi sia la
persona tra le tante, avere il sospetto su tutti e non saper
identificare, e vergognarmi di avere sospetti verso persone innocenti,
visto che solo una sarà la persona.

E così tutto questo succede in continuazione, in mille situazioni, ed è terribile.

14 commenti

  • Stefano ha detto:

    Brutta faccenda, quando è così, mi sento spesso superstite ad un destino di annullamento ed emarginazione di un’intera generazione, ma tant’è.
    Sta di fatto che non ci resta che metterci in gioco con altri esseri della nostra Specie. E sopravvivere, nonostante tutto.

  • estate-indiana ha detto:

    ciao, scusa se il commento non c’entra con il post, ora ho attivato gli RSS, o almeno credo…tu riesci a capire se in effetti è così?:-)

  • Diego ha detto:

    ci sono "mostri" dentro a persone insospettabili e debolezze dentro a chi le difficoltà non le nasconde. La malattia del vivee contagia tutti e sentirsi immuni non è che parte di questo processo. Non credi?

  • trentasei ha detto:

    ….però succedono anche un sacco di cose belle…

    …e nel bilancio, forse, perdono, però ci sono…

  • bender ha detto:

    Per la siringa hai pensato ad una ragazza col diabete che deve iniettarsi insulina?
    ciao

  • silvia ha detto:

    anni fa, a scuola, a un certo punto è successo il finimondo
    prof che correvano all’impazzata, preside in piena crisi, psicologo notevolmente sconvolto
    la bidella aveva trovato una siringa nel rusco del bagno
    grande allarmismo, grandi discorsi, grandi perquisizioni
    morale? la tipa della terza B s’era "fatta" di insulina, non l’aveva detto a nessuno perchè non lo riteneva importante, insomma, era una cosa sua
    quanto viaggia la mente delle persone alle volte nel veder la tragedia anche dove può non esserci

  • anija ha detto:

    era solo un esempio.
    ovvio che ho pensato come prima cosa a un diabetico.
    però … era un esempio.

  • Munky ha detto:

    Veramente i tappi delle siringhe per diabetici e quelle per i tossici sono diversi, visto che è diverso l’ago: più spesso e lungo per i tossici, stretto e corto per i diabetici (e lo so visto che una mia ex è diabetica, non perchè sono un tossico:P)
    Comunque che ci vuoi fare? Riguardati Seven, secondo me esplica per bene questo pensiero. Ti cito una frase:
    "Ernest Hemingway una volta scrisse: "il mondo è un bel posto, e vale la pena lottare per esso."
    Condivido la seconda parte".

  • efraim ha detto:

    solo riguardo a quest’esempio, non capisco dove sia il problema per te. A prescindere dal fatto che le siringhe si usano per tante ragioni, ho conosciuto persone che si bucavano in senso classico, alcune sono state mie amiche e non ho mai avuto nulla da temere, se non per loro… Per il resto, invece, ti capisco assai…

  • anija ha detto:

    Quando il mio blog era protetto, una pecora nera prendeva i miei post e li mandava via mail alla persona per cui avevo protetto il blog.
    La situazione è parallela: gruppo di persone, pecora nera. Non voglio giudicare la correttezza o no del comportamento della pecora nera, ma evidenziare che è inverso rispetto a quello del resto del grupppo e che quando la pecora nera si camuffa, la situazione diventa insostenibile per il non sapere riconoscerla e per il domandarsi chi sia del gruppo e sospettare quindi del gruppo intero.
    quindi, please, via l’attenzione dall’azione.

  • silvia ha detto:

    La mia domanda invece è: a sapere che un tuo amico/a si fa, cambierebbe la tua amicizia per lui/lei?

  • anija ha detto:

    E’ una domanda troppo lata. Il farsi assume aspetti molto diversi a seconda della persona che lo fa.
    Gli amici che ho, attualmente, sono quel genere di persone che si farebbero solo per debolezza, per scappare da qualcosa, o per "farsi vedere", quindi sarebbe uno sbaglio enorme. Certo questo non farebbe finire un amicizia, che non riguarda assolutamente le azioni che si compiono nella vita: sono piena di amici che fanno cose che reputo sbagliate.
    Però diciamo che se un amico si facesse dal mattino alla sera e non fosse mai presente, quello comporterebbe la fine di un amicizia ma solo per il fatto che non ci sarebbero i presupposti per mantenerla (vicinanza, discussioni, tempo insieme, ecc.)

  • Munky ha detto:

    Io mi farei.
    Non vi dico chi però, anche perchè la lista è veramente lunga (si, ci sei anche tu Anija:P)

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