sanità

ecco due situazioni.


situazione 1
un cittadino italiano, che paga le tasse correttamente, si trasferisce da rho a biella. non ha ancora fatto il cambio residenza quindi non può cambiare il medico di famiglia. sta male. chiama il medico vicino a casa (ci avevano detto che bastaav il tesserino sanitario e si poteva andare ad qualunque medico) e scopre che deve pagare 15 cazzo di euro di ticket. 15! 30 fottute mila lire? per una visita dal medico della mutua che – per esperienza personale – ha il 99% percento di probabilità di non capire nel dubbio ti imbottirà d’antibiotici doppi per tre settimane senza darti un ricostituente.


situazione 2
sei un immigrato clandestino appena sbarcato ed evadi dal centro d’accoglienza in cui t’hanno messo, vai in discoteca, e ti accoltelli un tizio (generalmente un clandestino anch’esso).
vieni portato al pronto soccorso e vieni curato gratis.



voglio andare a vivere in america.
fanculo.

8 commenti

  • castorofotonico ha detto:

    Mmmh… Argomento interessante e spinoso. Credo però che i due fatti non possano essere messi in correlazione. Secondo me…

    Situazione 1. Lo stato italiano fa pagare ai suoi cittadini una cifra spropositata per un servizio essenziale. Questo, sono d’accordo con te, è una cosa INCIVILE.

    Situazione 2. Uno stato assicura l’assistenza medica d’emergenza a chiunque si trovi sul suo territorio. Questa è una cosa da paese progredito e CIVILE.

    Saluti.
    castoro fotonico

  • anija ha detto:

    no mi spiace….
    la situazione 2 sarebbe civile se i soldi utilizzati per curare chi non paga le tasse italiane e quindi non ne avrebbe diritto vengono presi dallo stato. da un fondo, da qualcosa. non dalle mie tasse. è come se l’otto per mille fosse obbligatorio, accidenti. io verso soldi che invece che per curare me vengono usati per curare altri.

    quello che un italiano onesto e lavoratore butta in tasse per la sanità, per i cosidetti ticket e via dicendo, se fossimo in america sarebbe messo a disposizione delle sue cure. non di quelle di uno sconosciuto.

  • estate-indiana ha detto:

    Il sistema sanitario americano non è difendibile, ti assicuro, anche se quello italiano fa acqua. Però io a vivere in america ci andrei lo stesso e subito, tanto non mi frega di arrivare a cento anni. QUindi se ci riesci fammi un fischio:-)

  • Luana ha detto:

    secondo me è una questione di dottori. La ragazza di mio fratello è di Palermo e abita qui a milano. E’ nella stessa situazione di Gigio ma quando il dottore la visita non vuole assolutamente nulla. Alla richiesta dei 15 euro io lo avrei mandato a quel paese andandomene via

  • Britkillah ha detto:

    preciso che le opinioni son opinioni…

    io la penso in maniera differente. son due situazioni differenti,ed è un ragionamento distruttivo dire: se A va a puttane deve andare a puttane anche B. Magari bisognerebbe dire: Se B va bene (perchè comunque soccorrere una persona che sta male è un principio etico fondamentale) deve migliorare anche A.

    Ma a parte questo: non si può fare una correlazione con gli Usa,lì il sistema è sicuramente basato su assicurazioni,cosa abbastanza classista,ma mi pare che ci sia una forma di assistenza base anche per chi non ce l’ha. Ma a parte questo: non è bello vivere in un paese dove ti operano solo se hai un certo tipo di assicurazione. E’ così: non puoi pagare un intervento top che magari ti salverebbe? allora crepa.

    E poi anche la questione immigrazione usa è diversa… lì (non so se in tutti gli stati) vale comunque lo ius soli,il diritto di divenire cittadini a tutti gli effetti solo vivendoci. Quindi magari c’è la situazione opposta: sei un cittadino e non ricevi cure.

    A sto punto preferisco la nostra malasanità. Se comunque uno vuole si fa operare privatamente. Ma c’è comunque una forma di assistenza base (anche se schifosa).

    ….la pensiamo in maniera un pò diversa.^__^

  • otimaster ha detto:

    Sembra scritto da me, avrò sbagliato blog.

  • Maki-chan ha detto:
    Rispondo un po’ in ritardo…
    Ma io sapevo che chi ha un contratto o la possibilità di dimostrare che per un tempo più o meno determinato abiterà in una città differente da quella di residenza, può andare alla asl e farsi assegnare un medico di famiglia, con validità di scelta di un anno
    Questo detto da una studentessa fuorisede
  • anija ha detto:

    guarda, per sta faccenda sono stata in asl (= ore perse in code infinite) e mi hanno detto almeno 3 versioni differenti della cosa.
    alla fine, l’unica è prendere la residenza e sperare che dio te la mandi buona, o fai come me e inizi a cambiare medico prima di trovarne uno che non sia un macellaio venuto male frustrato perchè non ha un proprio studio.

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